giovedì 25 febbraio 2010

Riunione del 24/02/2010

Ieri 24-02-2010 nella sede del CTPB in Firenze Via Nazionale 17 si è riunito il gruppo di lavoro allargato sulla certificazione partecipata per gli agricoltori bio. Presenti oltre 20 persone provenienti da diverse province della regione a testimoniare l’interesse che il progetto suscita.

Tutti i presenti infatti riconoscono che il progetto, ancorché necessario di un anno di sperimentazione, avrà caratteristiche regionali e sarà strutturato nei vari gruppi locali che formeranno le liste dei produttori e dei consumatori, organizzati o meno nei gas, che lavoreranno insieme.

La discussione si è centrata soprattutto sul problema delle regole a cui si dovranno attenere i gruppi locali nella compilazione delle griglie di valutazione aziendale. Come è noto esistono differenze fra i regolamenti in uso nella certificazione di parte terza (ICEA….) e i regolamenti dell’associazione la fierucola o di ASCI. Per fare un esempio pratico, le aziende che accedono al mercato della fierucola devono avere una produzione interamente bio, dimensioni aziendali familiari, e produrre per i mercati locali.

E’ quindi necessario un momento di confronto e sintesi fra gli aderenti al progetto per stabilire regole certe e condivise per l’accesso delle varie aziende a questo sistema di certificazione.

Molti dei presenti hanno comunque sottolineato il fatto che già negli standard IFOAM la CP viene considerata una metodica possibile e valida solo per “piccole” aziende che producono per la vendita diretta nei mercati locali, e che esiste comunque un nucleo centrale di regolamenti di produzione per il bio (secondo appunto gli standard IFOAM) comune a tutto il mondo del biologico e che da questo si deve partire.

Quasi tutti i presenti hanno esposto il loro punto di vista sulla questione, e la discussione alla fine si è basata sui tempi e la progressione con cui questi problemi andranno risolti.

Da una parte, molto sinteticamente, chi sentiva prioritario avviare prima una fase di riflessione su regole condivise e poi avviare il lavoro dei gruppi locali, dall’ altra chi sosteneva comunque l’urgenza di avviare la costituzione dei gruppi locali.

Alla fine valutati i tempi ristretti che ci sono, soprattutto considerando che la stagione del lavoro nei campi è alle porte, si decide di avviare rapidamente una fase di confronto sui regolamenti con gruppo di lavoro ristretto e contemporaneamente permettere intanto la nascita dei gruppi locali, che dovranno essere costituiti entro la fine di Marzo. Per la fine di Marzo saranno pronti i principi che saranno alla base delle/a griglia di valutazione aziendale.

Altri argomenti brevemente presi in considerazione sono le dimensioni geografiche dei gruppi locali: si raccomanda un equilibrio fra numero di consumatori e produttori presenti e il più ampio coinvolgimento dei gas della zona o comunque interessati ad relazionarsi con quei produttori, estensione geografica che permetta lavoro agile, senza troppi costosi spostamenti, informazione ai produttori della zona potenzialmente interessati. Si precisa che i gruppi locali sono occasione per stabilire relazioni fra produttori e consumatori, ma anche fra produttori e produttori e fra gas e gas e che il lavoro di CP è una fra le tante attività possibili (DES, prezzi prodotti, sementi…).

Ancora sembra importante stabilire quanto prima contatti con altri gruppi europei che praticano la CP e con il gruppo che in IFOAM si occupa della cosa.

Infine gentilmente R. Funghi ha costituito un blog sulla CP:

( w.w.w.certificazionepartecipata.blogspot.com ) dove sono inseriti i documenti utili e interventi vari assai utile per chi vuole approfondire.

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